La Repubblica Popolare Cinese e l’ordine globale liberale: oltre l’ascesa pacifica e la «trappola di Tucidide»

Presidente: Guido Samarani, Università Ca’ Foscari, Venezia

Relatori:

  • Mireno Berrettini (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano), Stati Uniti, Repubblica Popolare Cinese e gli equilibri dell’Asia-Pacifico: dalla scomposizione del sistema sovietico alla chiusura della ‘Great Divergence’
  • Valentina Sommella (Università degli Studi di Perugia), Le nuove prospettive americane sulla ‘minaccia cinese’
  • Barbara Onnis (Università degli Studi di Cagliari) & Marco Milani (University of Southern California), Cina — Coree: ‘grande potenza responsabile’ o ‘tigre di carta’?

Discussant: Valdo Ferretti (Università degli Studi di Roma, La Sapienza)

PRESENTAZIONE

Il 17 gennaio del 2017, Xi Jinping, Presidente della Repubblica Popolare Cinese, parlando al World Economic Forum di Davos ha tracciato un bilancio molto positivo della globalizzazione. Il giorno seguente, Boris Johnson, Foreign Secretary del Regno Unito, in un discorso tenuto al Raisina Dialogue a New Delhi, ha invece espresso posizioni larvatamente critiche sull’attuale architettura economica mondiale. Dal punto di vista simbolico, ancorché siano mosse da punti di vista diversi, queste due prese di posizione possono segnare un turning point in merito alle valutazioni di alcuni tra i maggiori attori internazionali circa l’attuale condizione della politica globale. Le due prospettive, in effetti, indirettamente registrano l’esaurimento di un peculiare modello di ordine mondiale, quello che è stato ‘sagomato’ dalle società occidentali a partire dal XIX secolo.

In un esercizio di storia del presente che tenga conto degli ultimi sviluppi storiografici e dell’odierna agenda internazionale, il panel intende riflettere sugli effetti diplomatici, economici e culturali della cosiddetta ‘Rise of China’, mettendo a confronto studiosi provenienti da interessi scientifici differenti. La progressiva rilevanza delle dinamiche politiche asiatiche e la conseguente nuova collocazione ‘decentralizzata’ dell’Occidente euroatlantico nello spazio politico e culturale attuale invitano anche i ricercatori che tradizionalmente non si sono interessati ai contesti extraeuropei a confrontarsi con esperti dell’Asia-Pacifico. L’obiettivo è quello di un dialogo interdisciplinare che, problematizzando categorie analitiche consolidate, rifletta sulla messa a punto di nuovi strumenti interpretativi per lo studio della politica globale, anche alla luce del recente dibattito sull’emarginazione della storia dal discorso pubblico e sulla necessità di considerare le conoscenze storiche come indispensabili per una corretta interpretazione del presente. Concretamente il panel, si articola in tre interventi. I primi due, di Mireno Berrettini e Valentina Sommella, analizzano l’impatto l’ascesa della Repubblica Popolare Cinese sulle percezioni e sulle politiche degli Stati Uniti. L’ultima relazione, tenuta congiuntamente da Barbara Onnis e Marco Milani, invece intende riflettere sul nesso tra ascesa cinese e stabilità internazionale muovendosi tra un piano analitico teorico e l’applicazione concreta al case study coreano.